Che cosa fa un ghostwriter? Possiamo tradurre questa parola con “scrittore fantasma”. Nonostante questo, non ha niente di paranormale. Il ghostwriter è uno scrittore che scrive un libro per conto di un’altra persona, la quale ci mette la firma, dopo aver pagato l’autore effettivo del libro.
DUE RAGIONI PER CUI CI SI RIVOLGE AI GHOSTWRITER
Qualcuno si chiederà: “Ma perché una persona non si scrive da sola i libri invece di pagare un altro? Sostanzialmente, sono due i motivi per cui una persona si rivolge a un servizio di ghostwriting.
La prima è la mancanza di tempo e la seconda è la mancanza di capacità di scrittura. Partiamo dalla prima e immaginiamo uno scrittore che deve fare più di un libro.
Non potendo stare dietro in prima persona a tutti quanti, deve affidarsi a uno o a più ghostwriter.
Non è una cosa molto diversa da quello che succedeva nel medioevo o nel rinascimento nelle botteghe, dove erano i lavoranti a fare le opere e poi maestro le completava (non sempre) e le firmava.
Naturalmente, bisogna rispettare lo stile dell’artista.
Una situazione analoga si ha quando qualcuno vuole pubblicare una serie di libri. Avviene soprattutto nell’ambito dell’autopubblicazione e delle vendite su Amazon o su altre piattaforme.
Anche un personaggio famoso che vuole scrivere un libro ma non ci riesce perché è pieno di impegni rientra in questa casistica.
Inoltre, non sempre le celebrità sanno scrivere libri o comunque scrivere in modo strutturato.
Scrivere non è una cosa semplice e non bastano la conoscenza dell’ortografia e della sintassi.
Come abbiamo scritto sopra, la mancanza di capacità di scrittura è il secondo motivo per cui ci si rivolge a un ghostwriter.
I siti di lavoro per i professionisti della scrittura sono pieni di annunci di persone che cercano qualcuno in grado di raccontare sotto forma di romanzo la loro storia o quella, ad esempio, di loro nonno.
Spesso, questi annunci dicono che si tratta di storie davvero interessanti, magari di persone che hanno avuto una vita intensa, che hanno visto tante cose e che hanno fatto tante esperienze.
Oppure, si parla spesso di situazioni edificanti.
Solo che i protagonisti di queste vicende e i loro cari non hanno quasi mai la capacità di scrivere libri.
A volte perché si tratta di persone anziane che non sono andate a scuola.
Non mancano richieste più tenere, come il testo del discorso da pronunciare nel giorno del matrimonio.
ACCORDO DI NON DIVULGAZIONE E FIRMA
Un elemento importante di questo lavoro è l’accordo di non divulgazione.
Il ghostwriter si impegna formalmente a non rivelare a nessuno di essere l’autore effettivo del libro pubblicato dal committente. Si tratta di un contratto scritto e pertanto è vincolante.
Un fenomeno speculare al ghostwriting si ha quando un autore si firma con uno pseudonimo.
Lo si può fare per vezzo, come Kierkegaard.
Avviene nel giornalismo, quando non si vogliono firmare con lo stesso nome due pezzi presenti in una pagina.
E lo si fa anche per una questione di diritti, per non avere problemi con la propria casa editrice o con la propria casa discografica. Un esempio famoso è quello di Fabrizio De André, che non firmò la canzone “Faccia di cane” dei New Trolls.
Proprio per questo motivo.
Inoltre, il brano partecipò all’edizione 1985 del Festival di Sanremo. E De Andrè non era certo un estimatore delle gare canore. In effetti, agì in modalità ghost,
L’opposto del ghostwriting è il pagamento in visibilità. Un ghostwriter scrive, riceve un compenso in denaro e rimane nell’ombra. E ci sono anche quelli che si occupano di scrittura online.
Invece, alcuni siti e alcuni blog consentono ai collaboratori di firmare i pezzi. Però non li pagano.
Che cosa ne pensate? Fatecelo sapere.