Un altro elemento importante, che determina il colore di una delle faccine di Yoast, è la distribuzione della parola chiave. Che cosa dobbiamo fare affinché lo smile sia verde?
LA DISTRIBUZIONE DELLA PAROLA CHIAVE SECONDO YOAST
Yoast vuole che la keyword sia distribuita in modo uniforme. Sia per i motori di ricerca, che così possono capire meglio di che cosa parla un post, sia, soprattutto, per i lettori.
Infatti, un testo in cui la parola chiave viene concentrata tutta in una parte e viene ripetuta tante volte in poche righe può essere pesante.
Yoast predilige dopo un approccio olistico alla seo. Cioè che tenga conto sia dei motori di ricerca sia dei cibernauti.
Sappiamo che la parola chiave deve essere presente un certo numero di volte. Questo numero di volte dipende da più fattori. I più importanti sono la lunghezza del testo, il tipo di keyword (a coda corta, a coda lunga) e la fluidità e la naturalezza del testo.
Più che un numero, si tratta di un range che va da un minimo di volte a un massimo di volte. Quindi la keyword non deve essere presente né troppe poche volte né troppe volte. Ma questo a Yoast non basta perché, appunto, vuole che sia distribuita in modo uniforme. Se non lo facciamo, dice (più o meno) quanto segue.
Distribuzione della parola chiave irregolare-Alcune parti non la contengono.
Esempio
Guardate questo testo.
Come si vede, la parola dog è concentrata nella prima parte. Poi sparisce. E ritorna alla fine. Effettivamente, un testo del genere può risultare poco scorrevole e poco naturale.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Il problema è che Yoast segnala questo errore anche quando la parola chiave è presente il numero minimo indispensabile di volte e le ripetizioni non si ammassano.
Ipotizziamo di scrivere un testo di 300 parole e di usare solo tre volte la keyword. La mettiamo all’inizio, in un titoletto e alla fine. Yoast ci dirà che da questo punto vista non va bene. Anche se è scorrevole e naturale e se l’argomento si capisce bene.
Inoltre non tiene conto neanche del fatto che una persona possa alternare il singolare e il plurale.
In più, l’italiano permette di sottintendere il soggetto.
Giorgio Taverniti, un dei massimi esperti di seo in Italia, ha detto che non bisogna essere ossessionati da dove inserire la keyword e che Google per comprendere l’argomento di un post considera soprattutto se la parola chiave è presente nel titolo, all’inizio e nei titoletti e che è più importante fare un testo con dei contenuti validi e con uno stile riconoscibile. Inoltre, i motori di ricerca possono essere aiutati dall’url (che è meglio che sia parlante e che contenga la keyword).
Io ammetto di non essere molto bravo nella distribuzione della parola chiave perché tendo a sottintendere le parole, ad alternare singolare e plurale e a usare dei sinonimi o forme alternative. È vero che si possono impostare dei sinonimi ma può diventare tutto un po’ macchinoso. Inoltre, per farlo bisogna passare a Yoast Premium, che costa di più.
C’è anche il rischio di forzare l’inserimento della keyword proprio per soddisfare questa esigenza.
Inoltre, perché mettere le parole chiave in una parte del testo se parliamo di altro (un argomento correlato, ad esempio)?
Infine, anche per vedere la distribuzione della parola chiave bisogna passare a Yoast Premium.
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