L’anafora è una figura retorica che consiste nel far iniziare una serie di frasi o di periodi con la stessa parola o con la stessa serie di parole.
ESEMPI DI ANAFORA
In letteratura ne troviamo molti esempi. Eccone alcuni.
Classici
“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente”.
(Dante, Inferno, Canto III, 1-3).
Questa anafora, invece, è di Gabriele D’Annunzio (La pioggia nel pineto).
“Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione”.
Contemporanei
Questa figura retorica è stata utilizzata anche nel cinema. Ecco un passo del monologo di Stefano Accorsi in Radiofreccia, il primo film di Ligabue.
“Credo nelle rovesciate di Bonimba e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l’affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un’Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa”.
Ligabue l’ha utilizzata anche nel brano Almeno credo.
Torniamo a parlare un attimo del monologo di Radiofreccia: Ligabue e Accorsi hanno diffidato Salvini dall’utilizzarlo per la campagna elettorale.
Chiesa
Anche il Credo che si dice a Messa è basato, nella forma, sull’anafora. Qui di seguito una parte.
“Credo in un solo Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre.
Per mezzo di Lui tutte le cose cono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato secondo le scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella Gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine”.
ANAFORA E YOAST
Ma perché parliamo di anafora in un sito che si occupa di marketing, branding, seo copywriting e comunicazione? Perché, innanzitutto, è una nozione utile per chi scrive. Le figure retoriche possono servire. Così come la conoscenza della letteratura. In generale, avere un bagaglio culturale abbastanza ampio aiuta. Al momento giusto, escono dai cassetti della memoria informazioni preziose. Informazioni con cui approfondire quello che si sta scrivendo. Si creano delle connessioni quasi in automatico.
In secondo luogo, perché a Yoast le anafore non piacciono molto. Le segna con la faccina rossa A voi (o al vostro committente) la decisione se tenerne conto o no. Potrebbe anche capitare questo: la faccina inerente a questo punto è rossa ma quella inerente alla leggibilità in generale è verde o, almeno, gialla. Infatti, il giudizio di Yoast dipende da più fattori. In questo articolo la faccina della leggibilità è verde nonostante quello che riguarda questo aspetto sia rosso.
Come esercizio, provate a scrivere un testo utilizzando l’anafora.
PS
La prossima volta spiegheremo perché a Yoast non piace. Anticipiamo che reputa abbia effetti negativi indiretti sulla seo.
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