Parliamo della Befana e lo facciamo anche dal punto di vista dell’etimologia.
Perché lo facciamo?
PREMESSA
Avvertenza: potete leggere questa sezione o saltare a quella successiva.
Come sapete, secondo noi (ma non lo abbiamo scoperto noi) per scrivere un buon testo in seo non basta conoscere e applicare i suggerimenti che vengono dati da Yoast o da altri plugin (dove mettere la parola chiave, la lunghezza del title, i link e così via). Bisogna anche scrivere dei contenuti di valore. Che cosa significa? Significa che bisogna produrre dei testi in grado di soddisfare almeno un intento di ricerca. Ricordiamo che gli intenti di ricerca (o query) sono quattro: commerciale, informazionale, navigazionale e transazionale.
Per quanto riguarda il lessico, lo stile e il tono di voce, un copywriter deve tenere conto del target. Soprattutto, i testi devono essere scorrevoli e naturali. Si può scegliere se la forma deve essere quella della lingua parlata, come fanno quasi tutti, o quella della lingua scritta. In ogni caso, è importante saper cambiare registro.
ETIMOLOGIA DI BEFANA
Secondo noi, un copywriter dovrebbe conoscere anche l’etimologia e la storia delle parole, magari non di tutte ma di alcune (tra cui Befana) sì.
La parola “Befana” è chiaramente la storpiatura di Epifania, il momento in cui Gesù si mostra ai Re Magi. In generale, Epifania viene da ἐπιφάνεια (epifáneia), che viene da ἐπιφαίνω (mostrarsi, presentarsi). Notate che la parola ha la stessa radice di “fenomeno.” La modifica passa attraverso “bifanìa” e “befanìa”.
In altre parti del mondo oggi è la festa dei Tre Re. A proposito di Re Magi, molti di voi sanno che la leggenda vuole che una parte dei loro resti sia nel Duomo di Colonia e una parte sia nella basilica di Sant’Eustorgio di Milano.
ALTRI SPUNTI SUL 6 GENNAIO
Il Governo Craxi nel 1985, in seguito ai Patti Lateranensi, ha ripristinato la festa dell’Epifania, che nel 1977 era stata abrogata da Andreotti.
La cristianità ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio perché segue ancora il calendario giuliano. Qui c’è quello gregoriano, introdotto nel 1582. Si chiama così perché l’artefice della riforma è stato papa Gregorio XIII. Infatti, la Rivoluzione d’Ottobre in realtà è avvenuta a novembre.
Tra i Paesi che festeggiano il Natale il 6 gennaio, oltre alla Russia e ad altri Stati dell’Europa dell’est (non tutti), troviamo l’Etiopia e l’Eritrea. Qui gli ortodossi si chiamano copti. Anche in Egitto c’è una comunità ortodossa abbastanza consistente.
A Milano il 6 gennaio è la Befana dei Ghisa (i ghisa sono i vigili in milanese). La tradizione vuole che gli si portino dei panettoni. È anche il giorno in cui le bande civiche musicali si recano a Palazzo Marino a salutare il sindaco e la città.
Palazzo Marino è la sede del Comune di Milano. Si trova in piazza della Scala e prende il nome dal banchiere che lo fece costruire nel XVI secolo.
Invece, a Venezia si svolge la Regata delle Befane.
Ma il 6 gennaio è anche il compleanno di Paolo Conte. Consigliamo a chi vuole fare il seo copywriter di ascoltarlo. Così come altri cantautori.
Il 6 gennaio è nato anche Adriano Celentano. Ne parliamo per via di Prisencolinensinanciusol, scritta in un gramelot che imita l’inglese. Pensiamo che a chi vuole lavorare con le parole la conoscenza di forme creative di linguaggio possa essere utile.
ANCORA SUL RUOLO DELL’ERRORE NEL CAMPO DELL’ETIMOLOGIA (NON SOLO BEFANA)
Chiudiamo parlando di nuovo di etimologia: Befana non è la sola parola che deriva da una storpiatura. Ci sono anche delle espressioni che hanno questa origine. Citiamo: “andare a Patrasso” (significa morire e viene da “ire ad patres”) e “piantare in asso” (abbandonare, l’espressione all’inizio era “piantare in Naxos”, l’isola greca).
Fateci sapere se l’articolo è stato utile.