Dopo Tuvalu, anche Anguilla fa fruttare la propria estensione di dominio, che è molto utilizzato dalle start-up e dalle altre aziende che si occupano d’intelligenza artificiale. Infatti, è .ai.
CHE COS’È ANGUILLA?
Anguilla è una piccola isola che appartiene al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. È situata nella parte orientale del Mar dei Caraibi e si trova a circa 2.000 chilometri a est della costa centrale del Messico. È nota per le sue spiagge di sabbia bianca, le sue acque cristalline e la sua atmosfera tranquilla. È un luogo di vacanza molto gettonato e attira persone provenienti da tutto il mondo. In realtà, si tratta di un piccolo arcipelago in quanto ci sono altre isolette oltre ad Anguilla.
Naming e pareidolia
La sua forma stretta e allungata ha ricordato ai suoi scopritori il pesce teleosteo. Il suo nome deriva proprio da lì. Insomma, siamo di fronte a un caso di pareidolia. La pareidolia consiste nel vedere forme conosciute in cose che non hanno una forma definita. L’esempio che si fa sempre è quello delle nuvole.
Altre informazioni su Anguilla
Il potere esecutivo spetta al sovrano inglese e viene esercitato dal governatore.
La capitale è Port Valley, che conta poco più di 1600 abitanti.
C’è anche un ex prigione abbandonata.
Insomma, sembra il classico posto caraibico bellissimo, perfetto per i turisti per via del mare e delle storie di pirati. Ma niente di più.
ANGUILLA, IL .AI E LE STARTUP
Anche il suo dominio Internet per molto tempo è stato un dominio tra i tanti. Anzi, poco utilizzato, visto che Anguilla non è proprio il centro del mondo. Al massimo, lo usavano le aziende e le persone dell’arcipelago. Poi è arrivata l’intelligenza artificiale e allora il .ai ha acquistato appeal.
Infatti, AI è anche l’acronimo di artificial intelligence, un settore di cui oggi come oggi si parla tantissimo.
E allora, tante aziende che operano in questo settore vogliono che l’indirizzo del loro sito abbia questa estensione di dominio. Possiamo dire che è l’equivalente del .TV dei siti delle televisioni. Insomma, adesso chi vede un indirizzo web che termina con .ai non pensa ad Anguilla ma alle startup che si occupano d’intelligenza artificiale, così come chi vede un indirizzo web che termina con .TV non pensa a Tuvalu.
E per le aziende che si occupano d’intelligenza artificiale l’indirizzo è anche un segno distintivo perché fa capire che sono innovative e che operano in questo settore.
Tutto questo è un vantaggio anche per le casse di questo territorio britannico d’oltremare perché quando un’azienda compra un indirizzo internet con l’estensione.ai (o lo rinnova) incassa una commissione di 50 dollari. Nel 2018 il dominio .ai ha fruttato ad Anguilla 2,9 milioni di dollari. Nel 2019 ancora di più .
Vincent Cate, l’uomo che gestisce il registro dei domini .ai, ha detto al New York Times che le richieste sono «davvero una valanga».
Vincent Cate si occupa dei domini .ai da prima del boom. Boom che lo ha spinto a chiedere un supporto ad aziende specializzate in rivendita di domini.
Voi che cosa ne pensate? Fatecelo sapere.