Per coloro che operano nel mondo digitale e utilizzano varie applicazioni e servizi, versione beta suona piuttosto familiare.
Molti software e applicazioni citano il termine beta accanto al loro nome o in alcuni dei loro menu, come descrizione supplementare o sotto forma di tag, ricordando al pubblico che ciò che hanno ricevuto è la versione finale.
In questa lezione esamineremo prima la storia del termine beta, quindi parleremo della definizione della versione beta e della differenza tra la beta e l’originale.
Successivamente andremo alla storia di Kevin Kelly e al rapporto con l’azienda Accenture per familiarizzare con il concetto di beta nel mondo contemporaneo. Vedremo che oggi la parola beta ha un significato diverso rispetto ad anni e decenni fa e si riferisce allo sviluppo costante e senza fine del prodotto nel nuovo mondo.
Storia del termine “beta”
Il termine beta sembra aver avuto origine negli anni Cinquanta, circa settant’anni fa, nell’azienda statunitense IBM (International Business Machine Corporation, tra le più grandi aziende nel settore dell’informatica).
L’immagine che abbiamo di IBM oggi è molto diversa dalla posizione di IBM in quel momento storico. All’epoca IBM era un’azienda molto innovativa e lungimirante: tutto ciò che veniva prodotto in azienda, ogni processo utilizzato erano un modello per altri settori e tutti cercavano di applicare queste pratiche nella propria attività.
Allen Scherr, responsabile dello sviluppo del prodotto IBM, apparentemente aveva un modo per nominare le varie fasi del test del prodotto (+).
A quel tempo, la fase iniziale di test del prodotto al momento della progettazione e dello studio di fattibilità eseguito dai dipendenti dell’azienda era chiamata A test. Al contrario, i test finali prima dell’invio della prima spedizione del cliente (FCS, First Customer Shipment) erano definiti B test.
I termini test A e test B sono diventati gradualmente alpha test e beta test e sono stati ampiamente utilizzati nell’industria del software. È interessante notare che la stessa IBM ha abbandonato il termine circa un decennio dopo.
Il significato del beta testing nel campo del software | Differenze tra la versione beta e quella originale
L’espressione beta testing è usato oggi sia nell’industria del software che più ampiamente nel campo dello sviluppo di nuovi prodotti (+ / +).
In particolare, il beta test viene eseguito dopo l’alpha test e prima del rilascio della versione finale.
Quando un prodotto o un servizio è pronto, viene prima testato dal personale e dagli esperti dell’azienda. Di solito in questa fase vengono rilevati una serie di bug, errori e problemi di sistema, e i progettisti del prodotto li risolvono. Questo è ciò che è noto come test alfa.
Ma non ci si può affidare al solo test alfa. I produttori conoscono ogni dettaglio del progetto, il che consente loro di avere un’ottima conoscenza delle capacità e dei limiti del prodotto, ma questa stessa conoscenza potrebbe indurli a non distinguere eventuali problematiche.
In definitiva, solo gli utenti possono testare il prodotto nel mondo reale. Gli utenti non conoscono le ipotesi dei designer, utilizzano i prodotti in base alle proprie aspettative e possono imbattersi in una serie di errori imprevisti. Questo si chiama beta test e va ben al di là della mera ricerca di bug.
Si dice che i progettisti realizzino il prodotto per l’utente razionale (Rational User): in pratica il prodotto deve essere infallibile (Foolproof) anche se sottoposto a comportamenti irrazionali dell’utente. Ma sappiamo che gli utenti finali utilizzano i prodotti in condizioni molto diverse da quelle ottimali, preventivate in fase di progettazione.
Anzitutto non si può sapere con certezza su quale dispositivo verrà installato un nuovo software precedentemente testato sul proprio computer, né in quale versione, né tanto meno se e quali altri programmi siano in esecuzione in parallelo.
Quindi ci sono almeno tre motivazioni per eseguire il beta test:
- Trovare bug che non siamo stati in grado di trovare da soli
- Testare le prestazioni del prodotto rispetto a comportamenti irrazionali o imprevisti di utenti e clienti
- Analizzare le prestazioni del prodotto in ambienti e condizioni reali, fuori dai laboratori controllati.
Di solito, dopo un periodo di beta testing in cui un gruppo di clienti e utenti reali ha testato il prodotto, errori e problemi vengono corretti e l’azienda rilascia ufficialmente la versione finale.
Qual è il messaggio della dicitura “beta test”?
Quindi quando leggiamo “versione beta” accanto al nome di un’applicazione o nella spiegazione di una delle opzioni del menu del programma, concluderemo che questa non è la versione finale e dovremmo ridimensionare le nostre aspettative, preparandoci ad incontrare errori e bug quando la utilizzeremo.
Il beta test ha in realtà due messaggi chiave per gli utenti:
- Il fornitore è pronto a ricevere feedback dall’utente: se riscontri un problema o le prestazioni di una parte del programma / prodotto non soddisfano le tue aspettative, questo è il momento giusto per segnalarlo.
- Il fornitore si assume gran parte della responsabilità per potenziali problemi.
Supponi di inserire i tuoi dati nella sezione “Analisi del cliente” di un software CRM e di visualizzare, accanto a quella sezione, il titolo “Beta Test”.
Se tutti i tuoi dati andranno persi, non potrai opporti al provider. Puoi solo inviargli un feedback, perché era chiaro fin dall’inizio che si sarebbero potuti verificare bug ed errori.
Come vengono selezionati gli utenti del beta test?
Tutto dipende da qual è il tuo prodotto e chi sono i tuoi clienti finali. La forza del tuo marchio farà sicuramente la differenza.
A volte devi premiare i tuoi clienti per testare la tua beta. Questa ricompensa può essere sotto forma di una lotteria, un premio, uno sconto o anche un’offerta gratuita di prodotto (durante il beta test).
A volte invece i tuoi clienti si fidano così tanto del tuo marchio da essere loro stessi ansiosi di testare il tuo prodotto, tanto che sarebbero disposti a mettersi in fila per il beta test – fisicamente o online o anche a pagare per vedere e sperimentare il tuo prodotto prima di altri.
La scelta di effettuare o meno il beta test e del mercato dove rilasciare la versione beta del tuo prodotto dipende dalla tua strategia. Ma non dimenticare un punto importante: la versione beta dovrebbe essere disponibile per coloro che sono interessati a testare le caratteristiche e le capacità del prodotto e che hanno una motivazione sufficiente per segnalare errori e problemi.
Se non riesci a ottenere abbastanza feedback nel beta test, si può dire che il tuo test non è riuscito e che probabilmente si verificheranno bug, errori e possibili problemi dopo il rilascio della versione finale del prodotto.
Beta test per Gmail
Un classico esempio di beta test è il test del prodotto email di Google, il servizio che tutti oggi conosciamo come Gmail. Gli utenti più giovani potrebbero non ricordarlo, dal primo mese del suo rilascio (aprile 2004) fino a cinque anni dopo (2009), Gmail ha utilizzato il termine “BETA” sotto il suo logo (come si vede nell’immagine):
Quasi tutti gli utenti sono giunti alla conclusione che Gmail sarebbe stata per sempre in versione beta, il che avrebbe comportato l’accettazione di tutte le conseguenze, senza lamentare eventuali problemi o errori anche gravi, come la perdita della posta elettronica (ma non è il caso di Gmail).
Quando Google ha rimosso l’espressione “beta test” da Gmail dopo cinque anni, è diventato chiaro che avevamo a che fare con un prodotto professionale e potevamo rivendicare i suoi punti di forza e di debolezza.
Curiosità: nelle interviste e nelle conversazioni dei dirigenti di Google sono stati menzionati due punti interessanti (+ / +).
Uno è che Google non ha ancora capito esattamente quale sia la definizione di “beta” e quando hanno assunto di aver superato questa fase.
Un altro punto è che credevano che la decisione di mantenere o rimuovere il termine “BETA” fosse semplicemente una questione di “contatto e marchio” e non di natura tecnica.
In breve, sembra che Google non abbia avuto molti incentivi a conservare la frase fino a molto tempo dopo il completamento del beta test che e ha preferito conservarla piuttosto che eliminarla.
Per sempre in beta | Forever Beta
Nel 2017, Kevin Kelly ha pubblicato un libro intitolato Inevitable, in cui descriveva una serie di tendenze nel mondo della tecnologia.
Una di queste si riferisce alla considerazione del prodotto come in uno stato di creazione costante (“becoming state”) spiegando che, nel mondo di oggi, i prodotti non raggiungerebbero mai il punto “completo e finale” e vengono sempre aggiornati e completati.
Due o tre decenni fa, quando compravi un telefono sapevi esattamente quali funzionalità aveva e quali no. Non ti aspettavi che accadesse un miracolo e che improvvisamente il telefono mostrasse una nuova capacità.
Ma quando oggi acquisti un telefono cellulare, ti trovi di fronte a un prodotto incompiuto. Riceverai un nuovo aggiornamento ogni pochi mesi e, man mano che esegui gli aggiornamenti, le funzionalità del prodotto cambieranno. Non puoi mai dire che quello che hai tra le mani è un prodotto finito e sei sempre pronto per apportare modifiche.
Quando vedi un errore o un bug nel programma (ad esempio, il consumo rapido della batteria o parte del programma che non funziona), dici a te stesso: “probabilmente verrà risolto presto nel prossimo aggiornamento”.
Accenture non ha nominato Kevin Kelly nel suo rapporto Tech Vision, ma sembra aver elaborato lo stesso concetto e scelto un nome più carino: Forever Beta.
Stiamo gradualmente entrando in un mondo in cui molti prodotti sono e saranno in versione beta per sempre.
Paghi per l’accesso a tanti servizi, installi una varietà di applicazioni sul telefono, acquisti smart TV, smartphone e persino auto intelligenti (come Tesla).
Ma non puoi mai essere sicuro che domani questo prodotto sarà come oggi Ad esempio potrebbero essere rimosse alcune funzionalità che stavi cercando o potresti aggiungerne altre che non ti aspettavi di trovare.
Sembra sia una delle caratteristiche del nuovo mondo: al momento del rilascio i prodotti non sono allo stato finale e vengono costantemente aggiornati.