Gli elementi che formano un dominio personalizzato

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Dominio personalizzato

Che cos’è un dominio personalizzato? Questo articolo deve essere inteso come la prima parte di un “dittico”. Infatti, nel prossimo post vedremo come si apre un blog o un sito.

E quando si apre un blog o un sito, bisogna dargli un nome. Ma visto che parliamo di blog e di siti, l’espressione corretta è  “scegliere il dominio”. Come sapete, il dominio è l‘indirizzo del sito, quello della homepage. Abbiamo visto un po’ di tempo fa che l’indirizzo preciso di ogni singola pagina si chiama url.

HTTPS: LA S FA LA DIFFERENZA

Ad esempio, il dominio di questo sito è https.//www.ottimositoweb.it.

Una volta, i siti iniziavano con http. Quella s in più è importantissima. Lo è perché la sigla https indica che il sito è dotato di un protocollo di crittografia. Significa che i dati sono al sicuro e che nessuno può carpirli. Insomma, possiamo pagare con la carta di credito senza che nessuno ci rubi i soldi. O inserire i nostri dati personali senza subire un furto d’identità. Vi è mai capitato che Google vi sconsigliasse di entrare in un sito dicendovi: “Qualche malintenzionato potrebbe rubarti dei dati”? A me sì. Ho notato che erano sempre domini che non iniziavano con https. Spesso, al posto di https si vede un lucchetto.

IL NOME DEL DOMINIO

La seconda cosa da fare è decidere la parte centrale del dominio. Quella che lo identifica. Nel nostro caso, è ottimositoweb.

Come si sceglie? Non con ci sono regole ferree ma solo regole di buon senso e delle prassi.

Esistono due macro-gruppi.

Il primo gruppo è costituito da nomi. Possiamo suddividere questo insieme in tre sottogruppi.

Nome dell’azienda. Ad esempio, https://www.rcsmediagroup.it.
Nome di un prodotto (e ciò che è assimilabile). Ad esempio, https://www.corriere.it.
Nome di chi registra.

A dire il vero, nessuno mi può impedire di registrare un dominio con il nome di un’altra persona. Salvo poi finire in tribunale.

L’altro filone è costituito dai nomi di fantasia. E qui ci si può sbizzarrire. Per fortuna la maggior parte dei siti e dei blog che appartengono a questa categoria hanno dei nomi ci fanno capire di che cosa si tratta. Tuttavia, non è detto. Infatti, molti preferiscono puntare sul lato poetico o su quello artistico. Qualcuno li classificherebbe nella categoria naming di tipo evocativo.

I VANTAGGI DI UN DOMINIO PERSONALIZZATO

Adesso entra in gioco il terzo elemento, quello che in questo articolo ci interessa di più. Stiamo parlando dell’estensione di dominio. Ne abbiamo parlato non molto tempo fa e sappiamo che si tratta dell’ultima parte di un dominio. In questo caso, è .it.

Il fatto che tra ottimositoweb e .it non ci si sia niente, ci fa capire che si tratta di un dominio personalizzato. Se il sito si fosse chiamato ottimositoweb. wordpress.com oppure ottimositoweb.blogspot.com e così via, non lo sarebbe stato.

I vantaggi sono intuitivi. Innanzitutto, un dominio personalizzato comunica un’immagine di professionalità. In secondo luogo, appartiene a chi lo registra. Se il mio sito si chiama ilmionome.blogspot.com e se domani Google fallisce o chiude questo servizio, che cosa faccio? Qualora avvenga, già dovrò trasferire i contenuti altrove. E dovrò comunicare a tutti l’indirizzo nuovo. Insomma, due perdite di tempo invece di una.

Il punto dolente dei domini personalizzati è che che sono a pagamento. Dove si comprano? Esistono siti specializzati come Aruba. Molte piattaforme di CMS danno questa possibilità. Ad esempio, Blogspot e WordPress.

Quanto costano? Dipende dall’estensione di dominio. In più, se io registro solo questosito.it, un’altra persona potrà comprare questosito.com, questosito.org eccetera (se sono disponibili).

Inoltre, i domini personalizzati possono essere messi in vendita.

 

Come esercizio, vi chiediamo di pensare a un dominio personalizzato e di verificare che sia libero.

PS

Da questo discorso abbiamo escluso i siti delle istituzioni in quanto hanno quasi sempre degli schemi prestabiliti.

Attenzione: i siti delle istituzioni e non i siti registrati per conto delle istituzioni.

Ad esempio, abbiamo https://www.comune.milano.it (istituzionale) e abbiamo https://www.yesmilano.it (il sito ufficiale per la promozione della città).

la redazione

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