Abbiamo già detto che esistono vari tipi di query (o di ricerca). Sono quattro: informazionale, navigazionale, commerciale e transazionale. Qualcuno ne aggiunge un quinto: locale.
Vediamoli brevemente.
QUERY INFORMAZIONALE
Si fa quando si vogliono trovare delle informazioni. Da qual è la capitale dell’Islanda a chi ha scritto Il Signore degli Anelli, da che lingua si parla nelle Filippine a come si prepara il risotto con il pesce persico, sono miliardi le domande che ogni giorno le persone fanno ai motori di ricerca. Molto spesso, al primo posto troviamo Wikipedia o altri portali di tipo enciclopedico o siti specializzati su quel tipo di argomento. Ad esempio, per le domande inerenti alla cucina, è molto probabile che Google o altri motori di ricerca presentino tra i primi risultati siti come Giallo Zafferano e simili.
RICERCA DI TIPO NAVIGAZIONALE
Si ha quando un utente digita direttamente sul motore di ricerca il nome dell’azienda, del brand o del prodotto. Alcune persone lo digitano addirittura nella barra di ricerca in alto (non quella di Google, Bing eccetera). Altri ancora scrivono proprio l’indirizzo del sito o l’URL della pagina che vogliono trovare. Per questo è importante scegliere nomi e domini facili da ricordare. Per lo stesso motivo (anche per lo stesso motivo), è meglio scegliere un URL descrittivo e non un URL parametrico.
Chiudiamo questo paragrafo con una curiosità: una delle parole più cercate su Google è Google. Una delle parole più cercate su altri motori di ricerca è Google.
QUERY COMMERCIALE E QUERY TRANSAZIONALE
Le mettiamo insieme perché sono legate. Infatti, un cybernauta effettua una ricerca di tipo transazionale quando vuole fare, appunto, una transazione. Ad esempio, comprare qualcosa. Ma spesso, prima di agire una persona vuole raccogliere delle informazioni. Una delle cose che si fanno di più è leggere le recensioni. Questa è una query di tipo commerciale, che è una tappa del customer journey.
ALTRI ELEMENTI IMPORTANTI
Inoltre, consideriamo alcuni fattori:
1) Ci sono le query correlate e la voce “le persone hanno chiesto anche”.
2) Se utilizziamo Google Trends o su altri tool, una volta scelta la keyword, possiamo avere dei suggerimenti in base ai volumi di ricerca.
3) Tante persone fanno le ricerche con la voce, cioè parlando (molte volte, proprio sotto forma di domanda). In questo caso, spesso interagiscono con gli assistenti vocali (Alexa, Cortana, Siri, quello di Google).
4) I motori di ricerca più evoluti capiscono le intenzioni degli utenti e mostrano loro i risultati che reputano in grado di soddisfarle (in ordine d’importanza decrescente).
Provate a scrivere un articolo tenendo conto di quello che avete letto in questo post.