Oggi stavo leggendo il libro Leading Leaders, un libro affascinante su come guidare i “leader”.
Ci sono molti libri sulle teorie della leadership, ma il lavoro di Jeswald Salacuse si distingue perché affronta l’argomento da una prospettiva diversa, quella della guida e del controllo dei leader stessi.
Salacuse è un professore universitario presso diversi istituti americani che ha condotto un lavoro prezioso e unico nel campo della cultura e della gestione manageriale.
Il libro si articola in diverse sezioni in cui l’autore parla di come motivare i leader, come guidarli, come negoziare e, in generale, come relazionarsi con loro.
Ho raccolto gli spunti più interessanti che ho raccolto da Leading Leaders, a partire da una storia una sul ruolo del linguaggio del corpo nella negoziazione.
Nel 1997, i Paesi asiatici hanno dovuto affrontare molti problemi legati alla grave crisi economica del periodo.
Alcuni di questi Paesi si sono rivolti al Fondo Monetario Internazionale per ottenere i dollari di cui avevano bisogno. Tra questi, i Paesi che più di altri necessitavano del prestito era l’Indonesia, al tempo governata dal dittatore Suharto.
Il Fondo Monetario Internazionale aveva molte richieste prima che il prestito potesse essere concesso all’Indonesia.
Dopo duri negoziati politici ed economici, l’Indonesia accettò le richieste del Fondo Monetario Internazionale e si stipulò un accordo per l’erogazione di un prestito di 34 miliardi di dollari.
Molti osservatori della comunità internazionale, più vicina alla posizione del Fondo Monetario Internazionale, si sono compiaciuti del fatto che ci fosse un’opportunità per il governo del dittatore Suharto di subire pressioni per le riforme.
Tutto sembrava andare per il meglio, fino a quando Michel Camdessus volò a Jakarta nel gennaio 1998 per firmare l’accordo finale.
Al momento della firma, infatti, i media pubblicarono le seguenti immagini:
Probabilmente non vedi nulla di insolito in queste immagini.
Eppure, quando queste fotografie fecero il giro del mondo, il panorama dei media mondiali cambiò improvvisamente.
La posizione assunta da Michel Camdessus, in piedi con le braccia conserte, quasi al di sopra la testa di Suharto, è stata interpretata come un simbolo del dominio capitalista occidentale sui Paesi asiatici e islamici.
Anche i critici di Suharto assunsero le sue difese.
L’atmosfera divenne così pesante che Michel Camdessus dovette annunciare in un’intervista che aveva preso l’abitudine di stare in piedi con le braccia conserte da sua madre e fin da bambino usava questa posizione inconsciamente!
Nulla da fare: l’accordo saltò e le trattative di Michel Camdessus furono sospese per mesi…
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