Il libro “Misbehaving. The Making of Behavioral Economics” di Richard Thaler

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Foto del libro

Se vuoi leggere un libro semplice ma accurato e autorevole sulla psicologia del denaro e sull’economia comportamentale, Misbehaving di Richard Thaler è una delle migliori opzioni. Anche solo per il fatto che è stato scritto dal Premio Nobel per l’economia del 2017.

Di cosa parla il libro “Misbehaving”?

Questo libro esplora l’economia comportamentale, una branca dell’economia ampiamente intrecciata con la psicologia comportamentista che cerca di comprendere e analizzare i comportamenti economici degli esseri umani. 

Si può dire che Misbehaving traccia il punto di contatto tra economia, psicologia e scienze sperimentali.

Molti altri autori hanno perseguito lo stesso obiettivo. Dan Ariely, ad esempio, nei suoi due libri Dollars and sense e Predictably irrational, o Daniel Kahneman in Thinking, fast and slow.

Ma ci sono alcune caratteristiche che rendono Misbehaving diverso dagli altri testi di economia comportamentale:

  • Molte delle esperienze di economia comportamentale presentate nel libro sono stati condotti per la prima volta dallo stesso Richard Thaler, altre generalmente citano i suoi studi. Insomma, lo stesso Thaler fa riferimento a se stesso e si presenta come fonte attendibile, confermando quanto sia autorevole la sua ricerca in questo campo.
  • Il libro Misbehaving è scritto sotto forma di storie, aneddoti e narrazioni e può essere considerato allo stesso tempo un diario e un testo scientifico-formativo. È proprio questa forma testuale ibrida, che unisce esempi reali e spiegazioni più teoriche, che rende i contenuti più facili da studiare e ricordare.
  • Richard Thaler mostra anche un forte approccio sistemico. Dopo aver esaminato i comportamenti individuali, fornisce delle definizioni e cerca di applicare i suoi risultati su una più larga scala sociale.

Alcuni messaggi chiave del libro “Misbehaving”

Ciò che l’economia classica prevede come ‘comportamento economico’ umano ha poco a che fare con il mondo reale.

Se si considerano i modelli economici comuni come base per la previsione del comportamento umano, dobbiamo accettare che gli esseri umani generalmente si comportano in modo irrazionale e spesso sbagliato.

Dobbiamo ricordare le parole dell’economista e psicologo Herbert Simon, che non considerava infinita la razionalità umana e ha analizzato quei limiti che a volte caratterizzano le nostre decisioni a causa di informazioni incomplete o a causa della stessa struttura del nostro cervello.

Molti errori cognitivi, quindi, si applicano anche al comportamento economico umano.

Nella progettazione dell’organizzazione e di un modello di business, così come nelle politiche macroeconomiche e gestionali, non si dovrebbe presumere che gli esseri umani facciano sempre scelte razionali.

La scelta di equazioni matematiche e l’ottimizzazione dei benefici economici è un interesse più per gli economisti che per le persone comuni.

Nella progettazione di un sistema, quindi, pensare che comportamento umano sia sempre perfettamente razionale, può renderlo vulnerabile.

Se le decisioni e le analisi economiche umane quotidiane si basano su una ‘contabilità soggettiva’, e non su principi contabili formali, dobbiamo analizzare questa contabilità mentale per capire, ipotizzare e anticipare il comportamento umano.

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