Parole chiave o parole chiavi? Come si dice?

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Immagine per l'articolo Parole chiave o Parole Chiavi

Affrontiamo un altro argomento di linguistica: si dice parole chiave o parole chiavi? Secondo noi, un copywriter deve saper chiamare nel modo corretto gli elementi con cui lavora.

Come abbiamo già fatto quando abbiamo parlato del genere delle parole “SEO”,  “wi-fi”  e “Internet”, ci affidiamo alla massima autorità in questo campo. Ci riferiamo all’Accademia della Crusca, naturalmente. Che propende per la forma parole chiave“.

SPIEGAZIONE

L’argomentazione è la seguente: l’espressione parola chiave è formata da due sostantivi giustapposti, di cui il primo si chiama testa ed è fulcro della coppia. Esso mantiene il proprio significato e al plurale cambia. Il secondo termine, invece, ha più una funzione aggettivale e rimane invariato. Esso è simbolico o astratto.

L’Accademia della Crusca fa l’esempio della parola “guerra lampo.” Dove il termine “lampo” esprime un’idea di velocità estrema. Mentre guerra significa solo guerra. Al massimo, possiamo usare tutta quanta l’espressione in un contesto diverso da quello bellico. Ad esempio, potremmo dire che un’operazione fulminea di mercato è stata un blitzkrieg.

Come sicuramente i cari amici di Ottimo sapranno, questa espressione l’hanno inventata i tedeschi, che erano degli esperti in fatto di guerre lampo. Il tedesco è una lingua agglutinante, cioè unisce più parole per formarne una nuova.

Troviamo un caso analogo di univerbazione proprio nella parola inglese keyword.

In italiano forme così non mancano. Pensiamo a quelle formate da “capo” più un altro termine. Esistono anche la parole macedonia, in cui una delle due parti subisce un troncamento. Di solito, succede alla prima. Un esempio classico è apericena.

Poi ci sono quelle formate da preposizione più nome (dopolavoro), aggettivo più nome (cassaforte) eccetera. Ma in questo momento non ci interessano. Infatti, stiamo parlando di termini formati da due sostantivi.

In base a quello che scrive il sito dell’Accademia della Crusca, possiamo suddividerle in tre categorie.

1) Parole giustapposte;
2) Parole unite con un trattino;
3) Parole fuse insieme.

Parole chiave rientra nella prima tipologia e l’Accademia la porta proprio come esempio, insieme a “testimoni chiave” e ad altri casi (“edizioni pirata”, “studenti modello” eccetera).

Perché non usiamo il trattino o non le uniamo, come fanno gli anglofoni?

Una premessa è doverosa. Queste tre tipologie di parole condividono due caratteristiche.

1) Spesso, sono termini abbastanza recenti e sono in molti ad avere dei dubbi su come si scrivono. Anzi, l’Accademia precisa che si tratta più per ora sono solo linee guida e non regole ferree. Molto dipende dalla percezione di chi scrive, se sente i due termini come due elementi separati o come una cosa sola. Un altro fattore da considerare è se la forma agglutinata sia entrata o meno nel dizionario.

Lo si capisce bene se utilizziamo due esempi che riguardano la tipologia aggettivo più aggettivo. Quando ci riferiamo a una squadra di calcio chiamandola con i suoi colori, usiamo quasi sempre la forma univerbata (rossoneri, nerazzurri). Al contrario, quando si tratta di nazionalità, forme come italo-americane sono più frequenti.

2) Il senso dell’espressione non risiede in nessuno dei due termini ma nella loro unità.

 

Ma perché non scriviamo parola-chiave o parole-chiave?

Nei casi nome più nome e sostantivo più sostantivo, il termine (o il nome) che ne deriva assume senso solo nell’unità delle due parti ed entrambe assumono la funzione di testa.

Ecco perché si scrive Emilia-Romagna (Emilia e Romagna sono due regioni storiche con un’identità molto forte che sono state accorpate in una regione amministrativa) e ristorante-pizzeria ma non si scrive parola-chiave (“chiave” non indica l’oggetto che apre e chiude le porte). Infatti, “parola” funge da testa ed ad essa che si riferisce l’entità che nasce dalla giustapposizione delle due componenti.

Infine, questa espressione si usava già molto prima della diffusione di Internet e anche oggi non la utilizza solo chi si occupa di SEO.

 

(QUASI) TUTTI PREFERISCONO PAROLE CHIAVE RISPETTO A PAROLE CHIAVI

Infine, ecco quello che c’è scritto sul sito dell’Accademia della Crusca.

!L’uso sembra confermare tale tendenza: una rapida interrogazione della rete condotta attraverso il motore di ricerca di Google, restituisce oltre 17 milioni di occorrenze per “parole chiave”, appena 400 mila per “parole chiavi”. Del resto, lo stesso motore di ricerca ricorre, nelle proprie guide di supporto agli utenti, alla forma parole chiave

Anche gli strumenti lessicografici, infine, si mostrano perfettamente allineati nel definire chiave come elemento invariabile quando usato in funzione aggettivale, posposto al sostantivo (cfr. GRADIT 2007; Sabatini-Coletti 2008, Treccani 2014, ZINGARELLI 2015, tutti s.v. chiave). Il DOP riporta anche l’uso di parole chiavi, considerandolo tuttavia “raro”. Il GDLI, s.v. chiave, §. 5, pur non offrendo indicazioni esplicite sulla flessione, registra un’attestazione di frasi chiave in Cesare Pavese (Il mestiere di vivere, nota datata 1937) e una di posizioni chiave in Corrado Alvaro (Il nostro tempo e la speranza, 1952)”.

 

Voi come dite? Fatecelo sapere

PS

Se usate il termine inglese, non  dite le keywords ma dite (e scrivete) le keyword.

 

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la redazione

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