Se un dominio comincia con https ha più possibilità di classificarsi meglio all’interno di una serp rispetto a uno che comincia con http: infatti, questo fattore incide sul ranking (cioè sul posizionamento).
L’HTTPS COME FATTORE DI RANKING E I PROBLEMI LEGATI ALL’HTTP
Non è solo una questione di ranking: se un indirizzo web inizia con http invece che con https, Google e altri motori di ricerca mettono in guardia il cybernauta del fatto che corre dei rischi inerenti alla sicurezza dei propri dati qualora acceda al sito.
Inoltre, avere nel proprio sito link esterni che rimandano a siti il cui indirizzo comincia con http non è una cosa positiva.
Che cosa significa https? Si tratta di un acronimo e sta per HypersText Transfer Protocol over Sedute Socket Layer. Dal punto di vista tecnico, è un protocollo. In breve, al vecchio http è stato aggiunto un certificato di sicurezza. Questo certificato si chiama Sedute Socket Layer, la cui abbreviazione è SSL. La s di https indica proprio l’aggiunta del certificato ssl al vecchio protocollo http.
I siti che adottano questo protocollo (quasi tutti, ormai) criptano a terzi le informazioni e i dati che vengono trasmessi dagli utenti e quelli che vengono trasmessi agli utenti. Anche questo è fondamentale visto che la sicurezza digitale è sempre più importante. È una sicurezza che riguarda soprattutto i dati bancari e l’identità personale.
Come facciamo a dire che il protocollo https è un fattore positivo di ranking?
Lo sappiamo perché abbiamo letto su Google Seo di Marco Ziero che dal 6 agosto 2021 è uscita la notizia che ha annunciato che l’https sarebbe diventato un fattore di ranking. La fonte era Google Webmaster Central Blog,
Aggiungiamo che se sempre più persone avranno dimestichezza con questo argomento il CTR dei siti il cui indirizzo inizia con https sarà più alto di quello il cui indirizzo comincia con http e noi sappiamo che il CTR è un fattore di ranking.
IL REDIRECT 301
Prima abbiamo detto che la maggior parte dei siti adotta questo protocollo: ne va anche della loro reputazione.
Se si acquista un dominio ex novo, non ci sono molti problemi perché è molto probabile che inizi con https. Ma una volta era normale che gli indirizzi dei siti cominciassero con http. Che cosa bisogna fare in questi casi? Fare un sito nuovo? Sì ma è necessario fare un accorgimento perché si rischierebbe di perdere tutto quello che si è guadagnato nel corso del tempo in termini di posizionamento, di visibilità e di autorità. Anzi, è quasi certo che accada.
E allora che cosa bisogna fare? Un reindirizzamento (o redirect) 301.
Di che cosa si tratta? Un redirect 301 è un reindirizzamento verso un nuovo URL. In pratica, in questo modo si dice ai motori di ricerca che la pagina è stata spostata a un altro indirizzo.
Il vantaggio principale è quello che abbiamo detto poco fa: non si perdono quanto è stato conquistato dalla vecchia pagina. Ma ce n’è anche un altro: si evita l’errore 404, che oltretutto è molto irritante (è quando esce la scritta Pagina non trovata). Lo si può utilizzare anche quando si elimina una pagina.
Sarebbe opportuno usare il redirect 301 ogniqualvolta c’è una migrazione, cioè uno spostamento (verso un altro url, verso un altro dominio o verso un altro cms).
Esistono anche il redirect 302 il redirect 307. La differenza è che questi due sono provvisori mentre il redirect 301 è definitivo.
Se si usa un cms come WordPress, esistono dei plugin che consentono di fare un redirect 301.
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