Primo sui motori di ricerca? Non è così difficile

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Motori di ricerca Google

Come devo strutturare un post per essere primo sui motori di ricerca? Consideriamo solo Google ma queste regole valgono per tutti i motori di ricerca o almeno per quelli più importanti.

 

DI CHE COSA PARLO?

La prima cosa da fare è decidere di che cosa si vuol parlare. Intendo o un macro argomento o un argomento più specifico. Mettiamo che io abbia un sito sull’Iran. In un articolo posso parlare di quello che c’è da vedere a Teheran, in un altro della Rivoluzione del ’79, in un altro ancora dell’Impero Achemenide.

Però posso anche entrare più nello specifico. Ad esempio, posso fare un post su Dario I, uno su Ciro I uno  su Serse I, uno su  Antaserse I eccetera, approfondendo quell’argomento.

La lunghezza

Qual è la via giusta? Dipende.

Quanto ne so su quell’argomento? Riesco a fare un post di almeno 500 parole parlando del regno di Ciro il Grande? E viceversa, se il mio post su Ciro il Grande è lunghissimo, non mi conviene spezzarlo in più articoli che trattano di aspetti particolari di questo argomento?

Posto che non c’è un  limite massimo di parole, è però probabile che un testo eccessivamente lungo stanchi. Può stancare sia chi scrive sia chi legge. È vero che ci sono stati post lunghissimi che sono stati i più letti di quell’anno. Tuttavia, se fanno notizia significa che sono delle eccezioni.

Dal punto di vista della produzione un articolo lunghissimo è faticoso ma spesso lo è molto di più trovare 10 parole quando non si ha più nulla da dire che scriverne mille su qualcosa su cui si è ferrati.

Inoltre, la stanchezza può portare a un abbassamento della qualità, soprattutto se  non si ha molto tempo.

In ogni caso, il suggerimento è di stare tra le 500 e le 1500/2000 parole.

Un motivo per fare dei testi  abbastanza lunghi e che si possono toccare più argomenti. In realtà, lo si può fare anche in un articolo abbastanza breve. Parlare di più argomenti significa poter rispondere a più intenti di ricerca. Anche per parole chiave su cui non avevamo impostato l’articolo.

Facciamo un esempio. Mettiamo che in un articolo in cui parlo della Moschea Blu spieghi la differenza tra rito sciita e rito sunnita. Potrei posizionare bene il mio articolo anche per questa query.

Un altro fattore importante è, quindi, il rapporto tra la lunghezza del testo (e la fatica che ci metto a scriverlo)  e la sua qualità e la sua esaustività.

A CHI MI RIVOLGO?

Un’altra cosa importante è decidere a chi mi rivolgo.

Da questo potrò valutare innanzitutto il tipo di lessico da utilizzare. In secondo luogo, il taglio da dare al post. Se parlo a un pubblico di non addetti ai lavori dovrò usare un linguaggio semplice senza troppi tecnicismi e il taglio dovrà essere divulgativo. Viceversa, se mi rivolgo a un pubblico di specialisti, posso permettermi di usare una terminologia per addetti ai lavori e devo dare per scontate alcune cose e quindi non devo (e non posso) spiegarle.

In realtà, è un’operazione da fare in fase di progettazione del sito o del blog ma devo tenerne conto ogni volta che scrivo un articolo.

LA KEYWORD E ALTRI ASPETTI SEO PER ESSERE PRIMO SUI MOTORI DI RICERCA

Una volta fatto tutto questo, scelgo la parola chiave, La parola chiave può influenzare molto la scelta di un argomento. Se utilizzando una keyword posso essere primo sui motori di ricerca, perché non sfruttare questa opportunità? Non si tratta di stravolgere completamente il tema del mio articolo ma di fare qualche modifica. Riprendiamo l’esempio della Moschea Blu. Se vedo che mi posso posizionare meglio scrivendo un articolo su Tabriz, la città dove è situata la moschea blu, perché non farlo?

Sono molti i motivi per cui si sceglie una parola chiave. Uno di questi può essere il livello di competitività, cioè con quanti siti devo “gareggiare” per quella keyword.

Ci sono poi gli aspetti tecnici della seo come l’inserimento della  parola chiave nel testo nel titolo e nei titoletti, nella metadescrizione e nello slug, la suddivisione in sezioni e in paragrafi, i link, le immagini, i title, i pixel e il numero di caratteri

Qualcuno utilizza i grassetti per evidenziare le parole chiave e le altre parole importanti del testo. Noi di Ottimo lo facciamo.

Non abbiamo inserito la keyword density perché sappiamo che è considerato un concetto superato. Ci sono casi in cui va bene ripetere tante volte la parola chiave e casi in cui basta metterla tre volte. Naturalmente, un minimo ci deve essere (il famoso 0.5%).

Non solo Seo

Tuttavia la seo non basta per essere primi sui motori di ricerca. O meglio, ormai la seo non significa più solamente i parametri tecnici di cui abbiamo appena parlato.

Bisogna riuscire a fare un articolo che soddisfi il più possibile l’intento di ricerca dei lettori. Tant’è che spesso Google ai cibernauti non propone la nostra meta descrizione bensì una parte dell’articolo che secondo lui va meglio per la loro query.

Il lato negativo  di questo è che il lettore può trovare la risposta direttamente in quello stralcio  e quindi non deve cliccare sul link dell’articolo. La metadescription, tra l”altro, non è un fattore di ranking diretto ma indiretto. Significa che Google non ne tiene conto in sé. Però può portare le persone a cliccare per leggere l’articolo e di questo Google tiene conto.

Il bravo copywriter sa che deve produrre un testo gradevole e utile per i lettori e rispettare le regole tecniche della seo.  Questo lo aiuta a posizionarsi bene e magari anche ad arrivare al primo posto sui motori di ricerca.

Sa anche che un b!og va tenuto vivo e aggiornato spesso.

ESSERE PRIMO SUI MOTORI DI RICERCA NON DIPENDE SOLO DA ME

Il terzultimo elemento che può far sì un articolo si posizioni bene nella serp sono i backlink, cioè  link che riceve da altri siti. Questa è una variabile che non dipende da chi fa l’articolo. Non è detto che se un post non riceve link sia di qualità bassa. Non possiamo sapere perché una persona decida di linkare verso un sito o di non farlo. Magari non lo reputa necessario oppure preferisce andare sul sicuro e rimandare a siti famosi e affermati come Wikipedia.

È difficile che un  blog all’inizio riceva dei backlink, se non quelli della sua community. Tuttavia, se produce contenuti di qualità, non è escluso che arrivino dei backlink anche da persone sconosciute e questi sono i più preziosi.

Ho detto terzultimo  perché ci sono altre variabili che influenzano il posizionamento nella serp. Sono la velocità e l’anzianità del sito. Non sempre dipendono dal copywriter.

 

Chi ha un b!og ed è interessato, provi a scrivere un post seguendo queste regole e tutto ciò che abbiamo detto finora.

 

Articolo correlato: i contenuti cornerstone

la redazione

la redazione

0

Leave a Replay

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tieniti aggiornato sui corsi on line e sulle promozioni