Noi di Ottimo Academy abbiamo parlato di sistemi complessi in diverse occasioni e da molte angolazioni
Una parte significativa di quanto si trova nella Ottimo Academy sul tema è contenuta in una lezione manageriale sull’ambiguità, che tratta la questione dal punto di vista di Nassim Taleb, autore del libro Black Strong (e ovviamente di altri saggi di valore) .
Molti autori e scienziati hanno partecipato alla discussione della teoria dei sistemi, o se ne sono occupati nei loro studi.
Alcuni hanno contribuito attivamente allo sviluppo di questa conoscenza, mentre altri hanno avuto un importante ruolo di divulgatori nell’ambiente universitario e tra il pubblico in generale.
L’elenco potrebbe includere Herbert Simon, Norbert Wiener, Stafford Beer, Stanley Milgram, Nassim Taleb, Kevin Warwick e Stuart Kauffman.
I quali – come tutti noi – sono stati a loro volta influenzati da altri scienziati e scrittori.
quello che è interessante notare è che, nell’elenco delle persone che hanno avuto un influsso su tutti gli autori di cui sopra, ritorna sempre un nome comune: quello di Ross Ashby.
Ma la cosa sorprendente è che W. Ross Ashby non è così noto come gli altri che abbiamo nominato, che pure si sono formati su suoi scritti.
Ross Ashby – Lo psicoterapeuta che non si limitò ad essere psicoterapeuta
Ross Ashby nasce a Londra nei primi anni del Novecento (1903).
Sebbene avesse completato la sua formazione nel campo della psicoterapia, oggi sono in pochi a ricordarlo come psicoterapeuta.
Piuttosto, è ricordato per essere l’autore di due saggi fondamentali per lo sviluppo della teoria dei sistemi e, in particolare, della teoria dei sistemi complessi:
Design for a Brain e Introduzione alla cibernetica (Introduction to cybernetics).
Una delle caratteristiche peculiari di Ross Ashby è la sua insistenza sugli aspetti pedagogici dei suoi libri, il suo modo di spiegare le cose ai lettori.
In maniera del tutto inusuale rispetto a quanto si faceva in quegli anni, Ross Ashby alla fine di ogni capitolo inserisce degli esercizi per far esercitare i suoi lettori.
Esercizi che risolve poi alla fine del libro, per fornire tutte le soluzioni.
Lungo tutto il libro si susseguono le esortazioni a non passare alla lettura del capito successivo se non se si è sicuri di aver compreso i contenuti e risolto gli esercizi del precedente.
Un libro mai finito
Ma l’opera più interessante e duraturo di Ross Ashby sono i suoi diari.
Per 44 anni, Ashby ha registrato i suoi pensieri ogni giorno, andando a incrementare le pagine di un libro che ha continuato a scrivere fino alla morte.
Libro che ovviamente non è mai stato completato.
Ashby parla spesso dei suoi scritti e le sue osservazioni sono molto interessanti:
Ho paura di essere tentato di vedere i miei libri costantemente pubblicati e ampiamente distribuiti. [Cadere nella trappola degli scrittori].
Mi considero un artista. Certo, un artista che non sa lavorare con penna e colori. Ma io amo la perfezione.
Con i miei scritti e pensieri, sto inseguendo ambiziosamente il giorno in cui verrà costruito qualcosa [sistema] che sia l’apice della perfezione e senza errori.
Quando Ross Ashby è morto, il volume delle sue note incompiute aveva raggiunto le 7.189 pagine ed è ora disponibile per tutti online (+).
È interessante notare che questo metodo di scrittura fu ripreso dai suoi discepoli e da quanti erano interessati al suo pensiero.
Sebbene la maggior parte di loro, come del resto lo stesso Ashby, abbia scritto anche libri diversi, tutti hanno scritto i loro libri più importanti ogni giorno, cercando di registrare, conservare e rendere disponibili al pubblico i propri pensieri, per assicurarsi che nulla rimanesse nella loro mente senza essere trasmesso ad passato a altri.
Forse Nassim Taleb è un buon esempio recente. Taleb ha infatti trascorso molti anni a scrivere il suo ultimo libro.
Il libro si intitola Silent Risk ed è regolarmente aggiornato sul suo sito, a disposizione dei lettori gratuitamente.
Infine, il termine feedback, che è oggi ampiamente utilizzato nella gestione e nella teoria dei sistemi, sebbene coniato da Karl Ferdinand Braun, è stato introdotto da Ashby nella teoria dei sistemi (Braun usa il termine soprattutto in riferimento ai sistemi elettrici).